Aulico, stanco, apparentemente colpevole,
te ne vai...
Porti con te,
lo spazio racchiuso...
tra le speranze immemori, indenni e sospese di colui,
a cui non è stato concesso, di vederti terminare.
Ti ripieghi su te stesso, arrotolando la tua storia.
Unico, nel tuo finto anonimato....
permettendo al numero seguente,
di procedere determinato.
Lasci la scia...
di chi è nato con te,
di chi è morto,
di chi si è arreso...
infrangendosi, contro la scogliera delle illusioni,
che accidentalmente hai creato.
Anno del mai.
Anno del poi,
del perchè e del farò.
Anno,
che inglobi, lo spirito fiacco del nostro tempo.
E...
Lasci a noi, mortali,
come unica certezza,
il numero che ti seguirà.
Tristemente festeggiamo un anno nuovo.
Padrino.
Re senza corona,
di aspettative e desideri.
Non ci accorgiamo delle tue lacrime.
Innocuo, senza colpa, te ne vai....
assassino, assassinato
da chi vigliaccamente ti addita,
per colmare il suo senso di vuoto.
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